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Gli italiani OJM si presentano con il loro terzo lavoro dopo "Extended Playing" del 2001 e "Heavy" del 2002. Questa volta la direzione artistica della band si sposta dallo stoner dei primi 2 lavori per abbracciare un sound più tipicamente garage e psichedelico. In effetti l'ascolto di questo "The Light Album" mi ha spesso posto di fronte a delle ritmiche e dei riffs solari e ballabili, a delle linee melodiche ben congeniate e ad una buona aggressività di base. Parte così la veloce e anthemica "Break It All" che mi ha ricordato alcune delle songs più rock'n'roll degli svedesi Rickshaw del grande ed ultimo capitolo "Sonic Overload". Via con "My Enemy", inserita nella compilation di Idbox.it, ed i suoi spunti Hellacopteriani, soprattutto riposti nel lavoro solista delle chitarre. "To Be A Woman" si tinge di The Datsuns grazie alla propria fragorosa essenza mentre in "A Spell On You" fuoriesce l'anima più blues degli OJM con l'inserimento dell'armonica a bocca. Un brano che ho apprezzato davvero molto, capace di conciliare il coretto da stadio con porzioni strumentali dal feeling 70's. "Strange Time" è la composizione più dura dell'intero lavoro, e mi ha ricordato alcune produzioni dei Gluecifer mentre "Talkin' About Revolution" torna ad irradiare calde atmosfere blues dal grande fascino, miscelate a tentazioni orientate allo scan rock. Sorprendente l'intermezzo, nel quale a spuntare sono i colori della psicadelia con una sorta di rivisitazione dell'ultra abusato refrain di "Sweet Emotion" degli Aerosmith. "I'm Damn" è un'altra scalciante song che permette ai due chitarristi, Majomat Bordin e Frank Puglie, di mettere in mostra tutte le loro capacità e la loro energia. "I've Got Time To Waste", già edita sullo split ad edizione limitata condiviso con gli inglesi Gorilla, è abbastanza sporca e schizzata per divertire e la chiusura viene affidata a "Desert": 6 minuti e 40 secondi di tentazioni Doorsiane, trip spaziali e lievi tendenze stoneggianti a lasciarci intuire i trascorsi del quartetto di Treviso. In definitiva "The Light Album" ci mette di fronte ad una band di elevato spessore, che se saprà continuare di questo passo, potrà presto competere e magari superare i più famosi acts internazionali citati durante questa recensione. Complimenti quindi agli OJM e alla Go Down Records, che nel proprio roster ha pure i buoni Small Jackets! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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Vote: 7,5 |